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Legati da una cintola: Prato e l’Assunta di Bernardo Daddi

di Giulia Maccianti
La cintura della Vergine, custodita nel  Duomo di Prato, sarà al centro della mostra del Museo di Palazzo Pretorio,Legati da una cintola –  L’Assunta di Bernardo Daddi e l’identità di una città”.La mostr


a , organizzata dal Comune di Prato con la collaborazione della Diocesi della città, rimarrà aperta al pubblico  dall’8 settembre 2017 fino al 14 gennaio 2018.
La Sacra Cintola, circa 80 centimetri di lana finissima verde e broccata in filo d’oro, rappresenta  fin dal Duecento  un simbolo  religioso e civile  delle vicende artistiche di Prato  ed un  elemento cardine della sua identità. La  reliquia pratese  infatti consente di far luce  su un’età di grande prosperità per la città toscana, il Trecento, a partire dalle committenze ad importanti artisti  come lo scultore Giovanni Pisano e il pittore Bernardo Daddi, che diedero risonanza alla devozione della Vergine  a Prato come vero e proprio culto civico.1_Bernardo Daddi Storie della sacra Cintola Prato Museo di Palazzo PretorioUna delle immagini più prestigiose di tutto il Trecento dedicate all’Assunta e al dono miracoloso della Cintola a San Tommaso è la pala di Bernardo Daddi, punto focale della mostra con la sua ricomposizione.  Il suggestivo percorso espositivo a Palazzo Pretorio  è un intreccio  tra storia e tradizione  e  mette  in luce il ricco patrimonio di cultura e bellezza  custodito nel territorio e oltre i confini locali. Per la prima volta infatti si potrà  ammirare, grazie a prestiti del Metropolitan Museum di New York e dei Musei Vaticani, la ricostruzione della smembrata Pala di Daddi, realizzata per il Duomo di Prato, e di cui il Museo di Palazzo Pretorio conserva una delle due predelle.image descriptionL’opera nel tempo  è stata infatti smembrata  e la mostra  del Pretorio consentirà quindi di tornare ad ammirarla nel suo complesso, riunendo le  diverse componenti che originariamente comprendevano una doppia predella con la storia del viaggio della cintola e del suo arrivo  a Prato (ora  custodita nel Museo) e la parallela migrazione del corpo di Santo Stefano da Gerusalemme a Roma, perché si riunisse a quello di San Lorenzo (custodita invece  nei Musei Vaticani) – , ed  una terminazione con la Madonna assunta che cede la Cintola a San Tommaso, conservata al Metropolitan Museum di New York

Intorno a questa ricostruzione viene illustrata la varia fortuna in Toscana dell’iconografia che univa la morte della Vergine e la sua Assunzione  nell’arte toscana del Trecento. Un nucleo scelto di cintole profane del secolo XIV documentano  la bellezza di questo genere di manufatti, riprodotto nell’elegantissima Santa Caterina dipinta da Giovanni da Milano nel polittico per lo Spedale della Misericordia, uno dei capolavori del Museo di Palazzo Pretorio. A lato delle due predelle del Daddi, per meglio contestualizzare la sua arte,   sono esposte  altre opere di questo pittore della scuola giottesca appartenenti alla  stessa fase stilistica contraddistinta da una felice vena narrativa. 

Una ricca serie di dipinti, sculture e miniature illustra anche, in apertura della mostra,   le diverse elaborazioni del tema dell’Assunta che dona la cintola,  con la prima attestazione  cioè il rilievo eponimo dello scultore  romanico Maestro di Cabestany, che lavorò pure a Prato. Anche il Duomo di Prato è  parte integrante di un percorso che permette  ai visitatori di entrare eccezionalmente  nella  bellissima Cappella della Cintola, abitualmente preclusa alla visita, e ammirare il ciclo di affreschi realizzati da Agnolo Gaddi con una visita guidata  su prenotazione.

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