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Londra -Tre giorni a disposizione, un solo bagaglio, il cuore e via: si parte!

di Giovanna Fusco
Londra:
Spendere soldi in viaggi rende felici”! Ancora una volta posso confermarlo: viaggiare significa cambiare opinioni e pregiudizi, sapersi porre delle domande e darsi delle risposte; non significa cambiare luogo, ma idea.


Per chi come me è amante delle valigie piene anche se ingombranti, degli zaini in spalla anche se pesanti e della stanchezza che ti rigenera non può non approfittare di un bel viaggio. A gennaio 2018 il mio primo pensiero è stato: “Entro l’anno dovrò visitare una nuova capitale, stavolta europea” e tra le tante mete ho pensato a Londra. Non so perché: in realtà non mi ha mai incuriosita particolarmente, ma ero attratta da qualcosa di indefinito e irresistibile, per cui, senza pensarci più di tanto, ho prenotato per il weekend di Pasqua. Un viaggio breve, dal giovedì alla domenica, mi avrebbe consentito di vedere una città così grande e bella? Sarebbe dipeso solo da me! Così, piano piano, fine marzo è arrivato e con esso anche la famosa partenza. Grandi aspettative, tanta euforia e un aereo in partenza: tutto pronto! 02_london Non sono una travel blogger, non sono un tour operator, non ho buoni sconto per chi desidera viaggiare, ma amo parlare attraverso la scrittura e perché no, poter dare anche qualche piccolo suggerimento.
Londra è sicuramente una delle mete amate da turisti e viaggiatori, ma nel mio caso, è stato quasi un dovere: non avrei potuto trascurare una città così famosa, cosmopolita, affascinante. Cercherò di riproporre una sorta di itinerario, compresso in pochi giorni e perciò necessariamente centrato sulle mete imperdibili della conturbante città londinese.

Giovedì: Due ore di anticipo in aeroporto, check-in, controlli e attesa: finalmente sull’aereo! Dopo aver raggiunto l’hotel, sistemato le valigie, nel pomeriggio inizia l’esplorazione. Una delle prime cose da fare è la cosiddetta “Oyster Card”. Coloro che sono già stati nella capitale del Regno Unito la conosceranno senz’altro ed è a mio avviso una delle più grandi invenzioni per turisti e non: è una tessera magnetica del formato di una carta ricaricabile, che consente di viaggiare su metro, bus, treni, senza dover utilizzare contanti né biglietti cartacei. Si importa il credito desiderato attraverso un’operazione di ricarica detta “top up” e, man mano che si ci sposta, viene scalato il prezzo di ogni tragitto. Una volta fatta la Oyster Card via alla scoperta di Londra. Chi non ha sentito parlare o visto almeno una volta nella propria vita il celebre film del 1999 diretto da Roger Michell con Julia Roberts e Hugh Grant ambientato in uno dei quartieri di Londra più belli e colorati? Sì, stiamo parlando di Notting Hill. Quanto ho amato questo posto! Notting Hill si estende da Notting Hill Gate fino a Portobello Road e non serve chiedere ai passanti dove poter trovare i palazzi dai colori pastello dal giallo al blu, passando per verde, il glicine, arrivando al rosso: basta camminare, passeggiare e ne troverete a destra e a sinistra, ovunque. È davvero come nei film, caratteristico, tipico, suggestivo e di forte impatto. Una volta arrivati, non si può non desiderare una casa in quella strada, elegante e discreta. Macchinetta fotografica alla mano, cellulare e via a scattare! Le foto più belle rimarranno sempre quelle fatte con gli occhi, ma non si può fare a meno di portare a casa qualche ricordo.Tower Bridge LondonDa Notting Hill a Portobello Road: quest’ultimo deve la sua notorietà al mercato che si tiene ogni giorno e che attira turisti da ogni parte del mondo, specialmente di sabato. Il primo giorno è quasi finito, ma per sentirsi veramente londinese manca una cosa: cena con “Fish & Chips”! L’ho desiderato e forse anche sottovalutato: non credevo fosse così buono. È sicuramente un tipico piatto della cucina britannica e consiste in un filetto di pesce bianco fritto in una croccante pastella servito con abbondanti patatine fritte e con due salse. Il primo giorno è giunto al termine e subito tra le braccia di Morfeo!

Venerdì: La giornata purtroppo inizia con la pioggia e con un freddo che non avvertivo da tempo ma, equipaggiata più che mai, parto alla scoperta di Buckingham Palace, uno dei palazzi reali più famosi al mondo e ad oggi meta principale di chi soggiorna a Londra. La fortuna ci assiste ed ecco che mi ritrovo nel preciso momento in cui c’è il cambio della guardia: uno spettacolo davvero coinvolgente! Da qui diretta verso il palazzo di Westminster, la sede del Parlamento britannico, London Eye e Big Ben, purtroppo in ristrutturazione. Pioggia, pioggia e ancora pioggia. L’alternativa? Andare nei musei e farsi coccolare da ciò che c’è all’interno e a Londra hai davvero l’imbarazzo della scelta, dal British Museum, al famoso museo delle Cere (Madame Tussauds), al Victoria and Albert Museum, fino al Tate Modern. Dopo una giornata intensa e senza aver pranzato, a cena ecco un altro piatto tipico: “Sausage and Mash”, purè di patate e salsiccia con onion gravy. Che bontà!

Sabato: Bella colazione, stavolta all’italiana, e via, diretti verso il Tower Bridge, famoso ponte di Londra sul fiume Tamigi e verso la Torre di Londra, Tower of London, castello storico situato sulla riva nord del medesimo fiume e che consiglio a tutti di vedere. Visitarla al suo interno è emozionante: la torre è un complesso di edifici disposti all’interno di due anelli concentrici di mura e da un fossato. Ha sempre avuto un ruolo primario in quanto fondamentale per il controllo della nazione e ad oggi una delle attrazioni turistiche più popolari e affermate del paese. Per chi è studente come me, basta mostrare un documento e c’è anche lo sconto sul costo del biglietto.

Ne vale davvero la pena! Da lì, una volta usciti, eccomi di fronte ad uno dei ponti più belli che abbia mai visto: il Tower Bridge, con una vista spettacolare, da togliere il fiato! Da questa zona mi dirigo a Piccadilly Circus, la Manhattan londinese, luogo di ritrovo e cuore pulsante della città, ricca di colori, di musica, di persona, dove si vive un’atmosfera magica e diventata col tempo uno dei maggiori punti di snodo del traffico cittadino. Da qui in pochi minuti si arriva a Carnaby Street,  popolare tra i seguaci dello stile Mod negli anni sessanta e a cui sono ispirati tantissimi film. Oggi è ricca di negozi, insegne luminose che svettano tra i palazzi, ristoranti, bar tipici. Camminando non può mancare un salto da Primark, azienda di origine irlandese ma presente ovunque a Londra, dove vale la pena entrare, anche solo per spulciare. La giornata si conclude con un altro piatto tipico e gustoso, “Chicken Tikka Masala”, pollo in salsa curry e spezie. Una vera delizia!


La domenica di Pasqua il viaggio si è concluso e in soli tre giorni Londra è diventata una delle mie città preferite in assoluto. A volte si torna soddisfatti, a volte con un senso di delusione per ciò che non si è trovato: nel mio caso è stata una scoperta, una città che rivedrò volentieri di nuovo, nonostante il freddo e la pioggia che non ci ha lasciato neppure per un secondo.


Come dico sempre, i viaggi arricchiscono: c’è bisogno di pazienza, di spirito di adattamento, di voglia di camminare e di sapersi arrangiare, ma nulla, nulla è impossibile se alla base c’è la volontà e la giusta compagnia. Se si ha a disposizione poco tempo si cerca di concentrare tutto per vedere le maggiori attrazioni possibili, ma senza ansie, perché viaggiare deve essere sempre un piacere. E se non si dovesse riuscire a vedere tutto? No problem, c’è sempre una prossima volta.
Ci sono viaggi che si fanno con un solo bagaglio: il cuore” . È questo l’ingrediente fondamentale; il resto è un accessorio, di cui si può anche fare a meno!

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