A Palazzo Turati è andata in scena la sfilata – evento che ha riunito brand monegaschi e laureati del concorso sostenibile della Monte-Carlo Fashion Week
C.St.: Guitar Press Office
Il primo giorno della settimana della moda, ha visto protagonista la moda sostenibile targata Monte-Carlo, con brand monegaschi e laureati del concorso sulla sostenibilità che hanno portato sulla passerella di Palazzo Turati la loro visione creativa in green.
Un successo annunciato ha accompagnato il debutto dei diversi marchi sotto l’egida de la Chambre Monégasque de la Mode che hanno mostrato, nelle loro creazioni, quella sensibilità etica applicata alla moda che ha fatto della fashion week monegasca un unicum nel panorama mondiale.
A cominciare dai capi zerowaste di Zerobarracento by Camilla Carrara, dall’estetica essenziale ed elegantemente consapevole frutto di una filiera sana, per proseguire con la collezione eticamente responsabile di Beach & Cashmere Monaco by Federica Nardoni Spinetta – Presidente e Fondatrice della Chambre Monégasque de la Mode e della Monte-Carlo Fashion Week– in un’esplosione di lusso di stampo etico, che ha portato sulla passerella il messaggio forte di proteggere rinoceronte ed elefanti contro il bracconaggio.
E ancora le calzature sostenibili di ACBC, realizzate con materiali riciclati e rigorosamente animal free – ma con il plus di durabilità e qualità-, e la eco sport couture di FitMe Montecarlo, la prima linea di abbigliamento per l’attività fisica nata da tessuti 100% rigenerati, bio based, biodegradabili ed esteticamente accattivanti.
Last but not least le preziose creazioni di Laura Spreti il cui romanticismo vive di texture di lusso, di pietre preziose e di un patrimonio sartoriale unico. La maison ha anche presentato in anteprima una linea di cosmetici ad attivazione quantistica.
In passerella c’è stato spazio anche per due brand monegaschi non per origine ma per inclinazione: l’empowerment femminile di Sophia Nubes, tra costruzioni sartoriali e un’anima artistica sublimata da inedite combinazioni materiche, accanto al Made in Italy nato da tessuti comaschi e ricami artigiani di Sofia Alemani.