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Matera: la bellezza sofferente

di Giovanna Fusco
A volte penso che l’Italia sia un piccolo gioiellino di cui spesso non si conosce fino in fondo il valore, o meglio, di cui spesso non si sanno apprezzare le bellezze. Così quest’anno, tra le mie mete, ho scelto un altro luogo in cui sarei voluta andare da tempo, Matera.


Mi ha sempre affascinata per ciò che avevo già visto, il paesaggio, gli scorci, perché al tramonto assume le sembianze di un presepe, per le casette bianche che da qualunque angolazione appaiono uniche. Sono andata ad agosto e, come se non bastasse, ho iniziato la scoperta del paese alle undici del mattino: voi penserete che sia una matta e forse lo credo anche io, ma è stata una delle pazzie più fortunate che abbia fatto! Il sole era bollente, ma illuminava ogni punto della città e io non avevo molto tempo a disposizione; ci siamo rivolti ad una agenzia turistica quasi scoperta per caso, ma è stato proprio il caso a farmi apprezzare Matera, grazie ad una guida tra le migliori che abbia mai conosciuto: Maria Pia Albano. Che dirvi ragazzi, penso di aver avuto più informazioni quella mattina che se avessi acquistato dieci libri.
Matera visuale

Ma arriviamo a noi! Matera, come sappiamo, è un comune italiano capoluogo dell’omonima provincia e seconda città della Basilicata per popolazione, nota in tutto il mondo per i Sassi, riconosciuti il 9 dicembre del 1993, nell’assemblea di Cartagena de Indias, Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. I Sassi, come si potrebbe comunemente pensare, non sono semplici pietre; scavati e costruiti a ridosso della Gravina di Matera, una gola che divide il territorio in due, si compongono di due grandi Rioni: Sasso Barisano e Sasso Caveoso. La città è ricca di Chiese rupestri, scavate nella roccia, ognuna dotata di proprie particolarità e unicità, da vedere assolutamente una volta lì. Tra le più importanti sicuramente la Chiesa di Santa Madre de Idris, di Santa Lucia alle Malve, di San Pietro Barisano, che testimoniano il passaggio evolutivo dell’uomo dalle fasi preistoriche al cristianesimo. Consiglio a chiunque di passeggiare piano, ascoltando il silenzio e contemplando, addentrandosi anche nei vicoli più stretti, perché ogni scorcio è suggestivo.

 Il 17 ottobre 2014 Matera è stata designata Capitale Europea della Cultura per il 2019. Una cultura nata dalla sofferenza: i Sassi di Matera hanno una storia affascinante ma tormentata, fatta di privazioni e difficoltà. Passeggiando il visitatore troverà in qualunque angolo ipogei, chiese, grotte, quelle stesse grotte che fino agli anni ’60 sono state abitate da persone ai margini della società, che vivevano in condizioni misere, assurde per cittadini del XX secolo.

I Sassi perciò, non sono da fotografare con una semplice macchinetta fotografica,” afferma Maria Pia, “non basta, non è giusto: sono da immortalare con la mente e con il cuore, sono da contemplare, perché lì vive l’uomo che è stato vittima di sofferenza e atrocità inimmaginabili.” Camminando è impossibile non tener conto dell’unicità del posto, come non è giusto non comprenderlo dal punto di vista umano. Durante il nostro percorso ci siamo fermati in un punto che a primo impatto sembrava spoglio, insignificante, ma si è rivelato il luogo più importante di tutto il nostro “viaggio”: Maria Pia, aprendo il suo cuore, ci ha svelato il vero senso di quel posto, una grotta ora chiusa ma che fino agli anni ’70 era abitata da famiglie che vivevano lì, senza acqua, senza nulla, insieme ad un asino, che però faceva loro compagnia e che costituiva un compagno di lavoro e di vita. Sono stati proprio i più umili, i braccianti, i veri architetti di tutto ciò, non i laureati, non i medici, non gli avvocati, no.


Tutto a Matera ci parla di miseria, di sofferenza, di umiliazione dell’essere umano, ma anche di bellezza, di fascino, di cultura nel senso più alto del termine. Alla base di tutto, tutto quello che potremmo pensare, il vero valore sta nell’animo, nella capacità di creare non caverne, ma patrimoni culturali. Sono d’accordo con Maria Pia quando sostiene con convinzione che la cultura è il prodotto esclusivo del pensiero umano.

Da lì siamo passati ad ammirare delle cisterne, in quanto Matera ha una piovosità molto bassa, e l’approvvigionamento dell’acqua è stato uno dei più grandi problemi che i materani hanno dovuto affrontare, e sapete chi ha posto rimedio? L’uomo, quello semplice e umile, il contadino, l’artigiano, colui che col “cuore intelligente” è riuscito a risolvere problemi e a scoprire soluzioni geniali.
Vista Sassi

Ho scelto di visitare questa città affascinante e dolente, ma non credevo che sarei rimasta così incantata dalla ricchezza culturale della quale è portatrice, dal significato celato dietro ogni angolo della città, dalla bellezza mozzafiato. Dietro Matera c’è altro, c’è tutto ciò che ci riguarda: c’è la vita!

Un grazie speciale a Maria Pia, senza la quale non avrei potuto ammirare con gli occhi e con l’anima una meraviglia unica al mondo.

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